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“Dire di ‘no’, fissare dei limiti, significa trasmettere al bambino un modello che lo aiuterà a cavarsela in modo autonomo, lo farà sentire al sicuro in famiglia e lo aiuterà a sviluppare le proprie risorse”, sostiene la psicoterapeuta infantile Asha Philips nel suo libro “I no che aiutano a crescere”.
Un neonato strilla, un bambino tiranneggia la madre, un adolescente sta fuori fino a notte fonda. Per paura di frustrarli, i genitori spesso rinunciano a educare i figli a riconoscere i confini tra l’io e il mondo, a controllare gli impulsi, a dominare l’ansia, a sopportare le avversità. Nelle famiglie si creano così situazioni di disagio per la semplice incapacità di dire un NO. Dovrebbe essere ovvio che in certi casi bisogna dire di no, eppure l’opinione comune è che sia meglio dire di si. Non saper negare o vietare qualcosa al momento giusto può però avere conseguenze negative sulla relazione tra genitori e figli, come anche sullo sviluppo della personalità dei bambini. Attraverso la narrazione di una serie di casi studiati in qualità di psicoterapeuta, Asha Phillips fa capire in quali circostanze un NO possa essere molto più efficace, positivo e formativo di un SI.
“I no che aiutano a crescere” non è un libro di regole e ricette su come si fa a dire di no. Questo libro intende aiutare il genitore in difficoltà a riflettere su di sé e sulla sua famiglia, offrendogli strumenti per la messa a fuoco dei problemi e il loro superamento (Feltrinelli).
Non bisogna cercare di essere genitori perfetti o, tantomeno, aspettarsi che perfetti siano i figli. Il segreto – dice Bruno Bettelheim – sta nell’essere un genitore “quasi” perfetto, cercare di comprendere le ragioni dei propri figli, mettersi nei loro panni, costruire con loro un profondo e duraturo rapporto di comunicazione emotiva e affettiva.
Solo questo scambio paritario consente di riconoscere, affrontare e risolvere i problemi che via via si presentano nella vita quotidiana della famiglia: dalle collere e dai capricci ai terrori notturni della prima infanzia, dal rifiuto della scuola alle ribellioni adolescenziali, dalla questione della disciplina a quella delle punizioni, dalle prime esperienze e dal gioco sino alla costruzione dell’identità del bambino (Feltrinelli).
La collana “Cento e un Bambino”, ideata da Emanuela Quagliata, psicoanalista e specialista nel lavoro con i bambini, gli adolescenti e le famiglie, è rivolta ai genitori ed è composta da 12 volumi monotematici dedicati alle tappe che segnano la vita del bambino: dalla gravidanza all’adolescenza. Da una prospettiva psicoanalitica ma con un linguaggio accessibile, gli autori, tra i maggiori esperti italiani e europei degli argomenti trattati, intendono offrire al genitore un nuovo punto di vista per osservare il proprio rapporto con i figli, aiutarli a comprendere il significato dei comportamenti, delle paure e dei conflitti dei bambini e degli adolescenti e suggerire a genitori ed operatori delle possibilità di intervento per affrontare le difficoltà e promuovere un cambiamento.
Cento e un Bambino – Collana di libri di psicoanalisi per genitori curata e diretta da Emanuela Quagliata, Astrolabio – Ubaldini Editore.